Qualche settimana dopo le mancate elezioni comunali del 2014, si insediò la Commissione d’accesso antimafia, disposta dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, su proposta del prefetto di Reggio Calabria, Clara Vaccaro. A conclusione dell’attività di controllo la commissione presentò una relazione con la proposta di scioglimento del Comune per presunti condizionamenti da parte della criminalità organizzata. Proposta che il Consiglio dei ministri nei giorni scorsi ha accolto.
E così, a San Luca, tra uno scioglimento e l’altro, si continuerà a votare ogni tanto. Il prossimo appuntamento elettorale potrebbe arrivare nell’autunno del 2026, oppure nella primavera del 2027. Intanto, come se non bastasse, la prefettura di Reggio Calabria nelle scorse settimane ha sciolto il consiglio di amministrazione della «Fondazione Corrado Alvaro», nominando commissario l’ex presidente della Corte d’appello del capoluogo reggino Luciano Gerardis.
Le polemiche, le analisi e gli appelli non mancano. Tutto questo, però, evidentemente non basta. E l’impossibilità di svolgere le elezioni amministrative continua a rappresentare, anno dopo anno, una sconfitta per la democrazia. «I calabresi vogliono essere parlati», diceva lo scrittore e giornalista Corrado Alvaro, nato proprio a San Luca. Forse, si potrebbe cominciare da qui.
L'articolo Terzo scioglimento per mafia, a San Luca non si vota più proviene da Il Fatto di Calabria.