Le attività svolte all’interno dell’attività commerciale ispezionata erano strettamente connesse alla manutenzione di natanti ed imbarcazioni ovvero rimessaggio, verniciatura, realizzazioni e manutenzioni di parti in vetro resina, carenamento, manutenzioni ai motori marini e attività di ricambio di componentistica Ad esclusione di una porzione dotata di un sistema di raccolta delle acque utilizzate per il lavaggio delle unità navali e di una porzione di area pavimentata, tutte le acque meteoriche di dilavamento finivano direttamente sul terreno, non essendo previsto alcun sistema di raccolta. E’ emerso pure che il terreno sul quale è stato realizzato il cantiere nautico aveva una destinazione urbanistica difforme che non consentirebbe lo svolgimento di tali attività commerciali. L’attività è risultata priva di autorizzazione allo scarico delle acque reflue industriali e priva dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera. In aggiunta, per le opere edilizie realizzate all’interno del cantiere, è stata accertata l’assenza di permesso a costruire.Tutta l’area, in considerazione delle violazioni accertate, è stata posta sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria con contestuale denuncia del proprietario del terreno e del titolare dell’attività commerciale per diverse ipotesi di reato sia ambientali che edilizie
L'articolo Un cantiere navale abusivo a Isola di Capo Rizzuto: sequestrata un’area di 5000 metri quadri proviene da Il Fatto di Calabria.