Con l’allestimento nelle aree interne ex Pertusola di container per uso uffici, spogliatoi e magazzino per materiali, ieri Eni Rewind ha aperto il cantiere per eseguire le opere propedeutiche alla rimozione dei rifiuti pericolosi, privi di Tenorm e amianto, dalla discarica fronte mare ex Pertusola. Ma per l’inizio degli scavi, così come stabilito dallo stralcio del Pob Fase 2 approvato lo scorso 1 agosto, occorrerà attendere l’esito del «tavolo di coordinamento» del 29 ottobre che avrà al centro la chiusura di via Leonardo da Vinci, adiacente all’ex sito industriale, e la realizzazione di una strada da utilizzare per le emergenze.
Si può sintetizzare così il cronoprogramma dei lavori preparatori alla bonifica del Sin di Crotone che, mercoledì, la società del gruppo Eni ha tramesso al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Inoltre, nel documento sono pure indicate le condizioni per consentire all’impresa amministrata da Paolo Grossi di avviare, a stretto giro, gli interventi di risanamento ambientale. «Qualora», scrive Stefano Lifone dell’Eni Rewind nella nota del 23 ottobre, a conclusione della riunione indetta dal commissario della bonifica Emilio Errigo, fosse possibile dare il via agli «scavi» a prescindere «dalla realizzazione della strada alternativa», l’azienda «sarebbe disponibile ad attrezzare un’area all’interno della discarica ex Pertusola per installare gli impianti lava-ruote e pesa mezzi, in modo tale da lasciare completamente libera l’area di sedime di via Leonardo da Vinci che sarebbe quindi utilizzabile anche per le emergenze». In pratica, si tratterebbe di una soluzione per superare lo stallo scaturito dal mancato rilascio da parte del Comune di Crotone del permesso di costruire un’arteria alternativa da usare nelle situazioni di emergenza per durata del cantiere.

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