In buona sostanza, il contributo regionale vincolato al trasporto locale sarebbe stato utilizzato per servizi di linea nazionale (Reggio-Roma e Reggio-Perugia).
Lirosi all’epoca dei fatti era legale rappresentante di due società distinte ed autonome, entrambe con la medesima sede legale ed esercenti l’attività di “trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane”, ovvero la Lirosi Linee srl esercente il servizio in ambito interregionale e la Lirosi Autoservizi srl esercente il servizio soltanto nel territorio della Calabria. L’imprenditore e la società citata in giudizio si sono difesi con una serie di argomentazioni, valse comunque a ridurre l’importo dell’addebito finale e al rigetto di alcune delle contestazioni formulate dalla Procura regionale della Corte dei conti, a partire da quelle legate a un’asserita “distrazione” del personale del tpl, impiegato sulle linee nazionali.
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