In particolare, dal monitoraggio svolto dalla Guardia di Finanza in un arco temporale esteso, è emerso che il soggetto attenzionato era solito compiere lunghe passeggiate, senza peraltro utilizzare ausili alla deambulazione, usare e osservare lo smartphone, prestare attenzione alle vetture in transito, riconoscendo e salutando i propri concittadini; gli accertamenti hanno addirittura consentito di appurare che l’indagato prestava attività lavorativa “in nero” presso un lido balneare, ove si occupava di sistemare gli ombrelloni ed i lettini e di fornire assistenza ai turisti. Alla luce di quanto emerso, la polizia giudiziaria sottoponeva le fotografie ed i filmati oggetto dell’attività di osservazione ai medici componenti della Commissione dell’I.N.P.S. che lo avevano riconosciuto quale “cieco assoluto” e gli stessi confermavano l’incompatibilità delle condotte poste in essere con il predetto stato di invalidità. La truffa aggravata così realizzata ha consentito all’indagato di trarre un ingiusto profitto quantificato in 109.996,54 euro, causando al contempo un danno di rilevante entità all’I.N.P.S.
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