Quella dell’11 dicembre è una giornata certamente molto attesa sia da chi sul territorio si batte contro l’installazione di nuovi parchi eolici – è infatti previsto nel capoluogo un sit-in dei movimenti – sia dalla società che, in questo caso, porta avanti da 15 anni un intricato iter burocratico per realizzare un impianto da 50 mw nel Comune di San Vito sullo Ionio, in particolare nel territorio del Catanzarese che fa da cerniera con le Serre. Si tratta di un “parco” di 14 pale alte oltre 100 metri – negli anni il progetto ha avuto una variante rispetto a quello originario, che ne prevedeva 25 ma meno alte – per il quale la Regione lo scorso 3 ottobre ha decretato la decadenza dell’Autorizzazione unica risalente, appunto, al 2009. La “Parco Eolico di San Vito srl” con sede a San Sostene, rappresentata dall’avvocato Andrea Sticchi Damiani, ha impugnato il decreto del dipartimento Sviluppo economico (settore Infrastrutture energetiche, fonti rinnovabili e non rinnovabili) e il Tar ora si pronuncerà sulla richiesta di annullamento, previa sospensiva. Nel ricorso si legge che la società si riserva di chiedere alla Regione «il ristoro degli (invero) ingenti danni» che sarebbero causati dal provvedimento impugnato e che sono stati calcolati in oltre 4 milioni di euro per ogni anno di ritardo nella realizzazione del progetto (circa 330mila euro al mese) da conteggiarsi a partire dal 18 giugno di quest’anno. La società contesta alla Regione la «violazione, falsa ed erronea interpretazione» di diverse norme e di un’ordinanza dello stesso Tar, «eccesso di potere per erronea presupposizione in fatto, illogicità, irragionevolezza e contraddittorietà dell’azione amministrative», nonché «carenza istruttoria» e «sviamento di potere». La Regione avrebbe manifestato una «posizione di precostituita contrarietà alla realizzazione del progetto».
L'articolo S. Vito sullo Ionio, scontro sul parco eolico. Tar chiamato a decidere sullo stop della Regione proviene da Il Fatto di Calabria.