Elezioni Rende, stoccata di Progetto Comune a Federazione Riformista: “Cartello elettorale di noti palazzinari con interessi privati nella sanità”

Scritto il 18/04/2025
da Redazione

“È oramai evidente che l’idea di un fronte unitario riformista sia solo una narrazione di facciata, buona per i titoli ma priva di sostanza”, interviene così il movimento civico Progetto Comune nel dibattito politico a Rende in vista delle prossime elezioni amministrative.
Il movimento punta il dito contro le contraddizioni interne dell’alleanza riformista: “una parte dei salviniani, riconducibile al movimento Italia del Meridione di Orlandino Greco, convergerà su Principe. Un fatto che da solo smonta qualsiasi illusione di coerenza o credibilità politica. Una sedicente “federazione riformista” che accoglie soggetti apertamente schierati con la sanità privata perde ogni legittimità quando si pronuncia sul diritto alla salute. È una contraddizione intollerabile, che offende chi crede ancora nel servizio pubblico come presidio di equità e giustizia sociale».
Il movimento denuncia anche «la presenza tra i sostenitori di questa alleanza di noti palazzinari, che rivendicano con imbarazzante sincerità di aver prosperato grazie alle deroghe al PSC. Sono gli stessi che oggi pretendono di intervenire nel dibattito sul consumo di suolo zero. Un paradosso che ha del grottesco”.
Progetto Comune non le manda a dire neanche sulle pratiche di reclutamento: “c’è chi si presenta come innovatore, ma recluta personale con promesse di stabilizzazione. Una pratica che calpesta la dignità dei lavoratori e tradisce il principio costituzionale del diritto al lavoro”.
Infine sulla urbanistica: “la perequazione ha fallito. Siamo lieti che si siano accorti del dibattito urbanistico a Rende: peccato che lo facciano con toni arroganti e una palese confusione concettuale”.
Nel mirino c’è la difesa acritica della perequazione urbanistica: “uno strumento che ha mostrato tutti i suoi limiti favorendo operazioni speculative, raramente garantendo equità reale e spesso alimentando la frammentazione del territorio. Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) recepito dalla Regione Calabria va chiaramente nella direzione del consumo di suolo zero. È una linea guida che impone a tutti i Comuni – Rende compresa – di rivedere le proprie strategie urbanistiche in nome della resilienza ambientale e della sostenibilità”.
“Non servono slogan – incalza il movimento – ma un cambio di paradigma: Rende deve smettere di crescere a comparti, come se lo spazio fosse infinito. Serve rigenerazione dell’esistente, non nuovi metri cubi. L’urbanistica deve essere trasparente, sostenibile, non negoziabile a tavolino. Le città moderne pianificano il futuro con strumenti innovativi, visione ambientale integrata e partecipazione attiva dei cittadini. Se questo spaventa qualcuno, è forse perché finora l’urbanistica ha accontentato pochi, invece di migliorare la vita di tutti”, conclude Progetto Comune.

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