Lo avevano prima assalito a calci e pugni e poi, armati di un coltello a serramanico, lo avevano accoltellato mentre tentava di scappare verso la caserma dei carabinieri per mettersi in salvo. Proprio il personale in quel momento presente nella Stazione di Taurianova, allertato dal trambusto, si era precipitato fuori e, dopo aver bloccato l’emorragia del ferito, si era messo sulle tracce dei due assalitori, immediatamente individuati attraverso la visione dei filmati di videosorveglianza installati lungo la strada in cui era avvenuto il fatto.
I due nipoti sono stati quindi arrestati in flagranza di reato dai militari dell’Arma. Ma gli investigatori, ritenendo fuori dal normale il comportamento dei due ragazzi, entrambi incensurati, hanno deciso di fare luce sui retroscena dietro l’aggressione. Sono così venuti alla luce anni di molestie e violenze fatte dall’uomo nei confronti della sorella, madre dei due ragazzi. Da sei anni, infatti, quest’ultima aveva dovuto sottostare a danneggiamenti, aggressioni fisiche e minacce continui da parte del fratello, che da tempo aveva sviluppato una dipendenza dall’alcol. Un calvario confermate da amici e familiari della donna, che, sentiti dai carabinieri, hanno fornito un quadro preciso sulla sua condizione di disagio, soggezione ed avvilimento.
A dire di questi ultimi, l’uomo, in passato, aveva più volte giurato di uccidere i propri parenti, tanto da arrivare, in un frangente, a presentarsi sotto la loro abitazione armato di ascia, sbraitando che li avrebbe tagliato la testa. Si è così capito che i fatti della notte dell’11 luglio erano scaturiti dal comportamento dell’uomo che, il pomeriggio precedente, si era presentato presso l’abitazione della sorella, pretendendo soldi. Visto negarsi alcun contributo, aveva colpito il nipote e poi si era sfogato contro la donna, spingendola a terra.
Sulla base degli elementi di prova raccolti, il gip di Palmi ha emesso un ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo, che dovrà attendere il processo agli arresti domiciliari perchè, ai carabinieri che gli stavano notificando il divieto di avvicinamento alla persona offesa, aveva detto loro di stare tranquilli, perchè era lui che non voleva avvicinarsi alla sorella. Aveva poi aggiunto che, quando si sarebbe avvicinato alla congiunta, sarebbe stato per l’ultima volta.
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